La storia della tartare.
La tartare di carne è un piatto dal fascino unico, noto per la sua freschezza e delicatezza. Scopriamo insieme le radici di questa prelibatezza e come si è evoluta nel corso dei secoli.
L’origine della tartare di carne è avvolta nel mistero e circondata da diverse leggende. Una delle teorie più accreditate suggerisce che il piatto sia nato tra i popoli nomadi delle regioni dell’Asia Centrale e della Russia. Queste culture erano abituate a cacciare e consumare carne cruda, speziandola con erbe e condimenti per migliorarne il sapore.
Il nome stesso “tartare” fa riferimento ai Tartari, un popolo nomade dell’Asia Centrale. Si dice che i guerrieri Tartari, noti per la loro destrezza e abilità equestre, avessero la tradizione di mettere pezzi di carne sotto le selle dei loro cavalli per tenerli morbidi durante le lunghe marce. Questa carne compressa avrebbe subito un inizio processo di marinatura grazie al calore e alla pressione. Quando giungeva il momento di mangiare, i Tartari sfogliavano la carne e la consumavano cruda o leggermente cotta.
La tartare di carne ha raggiunto l’Europa nel corso dei secoli, grazie ai commerci e agli scambi culturali. Nel XVIII secolo, specialmente in Francia, la preparazione della carne cruda inizialmente venne chiamata “à la tartare,” riflettendo l’associazione con i guerrieri asiatici. Tuttavia, la ricetta si è evoluta nel corso del tempo, incorporando ingredienti locali e dando vita a diverse varianti regionali.
Oggi, la tartare di carne è considerata un piatto gourmet e viene preparata in molteplici modi, spaziando dagli ingredienti di base ai condimenti più esotici. Alcuni chef si sono dedicati a reinterpretare la ricetta classica, aggiungendo elementi innovativi come uova di quaglia, oli aromatizzati e salse gourmet.